martedì 29 novembre 2011

Le donne i cavalier l'arme gli amori

Soprattutto la seconda che hai detto, almeno per l'Interista che, oltre a vedere tutto sotto una luce nerazzurrina, è rimasto fermo più o meno al Medioevo. Quanto a immaginario, s'intende.
Sogna un mondo popolato di cavalieri, singolar tenzoni, battaglie senza fucili all'insegna dell'onore, e anche perchè no, draghi e magia (il Fantasy è la sua seconda malattia pur non essendo mai stato un vero nerd).
Sarà anche per questo che abbiamo chiamato nostro figlio col nome di un paladino, innamorato, coraggioso e folle, immerso nell'epica della sua vita, eroe per eccellenza dell'intera tradizione letteraria occidentale.

Dopodichè, il Bruco per il momento non è ancora entrato in contatto nè con l'idea di cavaliere nè tantomeno con quella delle armi, nonostante il fatto che ieri mattina all'asilo il compagno di classe Aaron Smith si sia presentato con un mitra giocattolo (??!!? O_o).
Solo donne e solo amori, per il momento, com'è sacrosanto.
Poi nel pomeriggio mi arriva una mail con oggetto "Ci iscrivo il Bruco".
All'interno, solo un link: Scuola di Spada Medievale Cavalieri di Ranaan Milano.

Per consolarmi mi sforzerò di pensare che, senza cavalieri, i cantastorie avrebbero avuto molte meno storie da raccontare.

giovedì 24 novembre 2011

Piccoli supereroi (non) crescono

Li possediamo quasi tutti. Contro la mia volontà.
Non perchè abbia qualcosa contro i supereroi - per inciso il mio preferito è Spiderman, incarnato da Tobey Maguire, ehm - ma perchè sono tra i responsabili del recente (e permanente) tracollo economico dell'Orlando Family.
Ci fu un tempo, non troppo lontano, in cui l'Interista venne colto da raptus improvviso e decise di aderire ad un bella e tanto cara (arghhhh) iniziativa editoriale sui Supereroi, alla modica cifra di 10 euri a botta, che sembrano pochi ma sono troppi.

100, per l'esattezza, dai più noti a quelli con nomi improbabili e impronunciabili, che attualmente stazionano stipati alla carlona nel mobile buffet sotto la tv.

Poichè la mela non cade mai lontano dall'albero, il Bruco sembra aver sviluppato un'insana passione per questi preziosissimi volumi: "Mamma posso?" chiede con la bava alla bocca in astinenza precoce da fumetto. "Cristo ma hai solo 2 anni!". Sì, amore prendi tutto quello che vuoi distruggi la casa sbava per terra ma non strappare le pagine se no tuo padre mi defollowa dalla sua vita.

Ma che dico?! Tuo padre, Lui, manco se ne accorge in questo momento: è troppo impegnato a guardare Milan-Barcellona esultando come un'ossesso quando il Barca segna.

Ma sei matto? Gli dico. Il Bruco si spaventa. E poi manco fosse la tua squadra!

"Qualunque squadra giochi contro il Milan è la mia squadra"

Certi bambini crescono in fretta, certi altri non crescono MAI...

mercoledì 23 novembre 2011

First time he said my name

L'ha detto. Tutto intero, tutto giusto.
Chi conosce il mio nome, sa perchè questa è una Notizia ;)

venerdì 11 novembre 2011

I piedi non contano, ma il picciolo sì

Praticamente più lo guardo e più penso che non sia figlio mio: dai piedini obesoidi al colore dei capelli, dalla bocca all'ingiù al nasino diritto, dagli occhi blu alle mani spropositatamente grandi.
Il Bruco è un clone di suo padre, dalla logorrea fino all'interismo più sfrenati.
Però ieri è successa una cosa che è se possibile più confortante di un test del DNA (di cui peraltro non avrei bisogno avendolo io partorito con MOLTISSIMO dolore): con una mela in mano è venuto verso di me e mi ha detto "mamma, togli picciolo?"

PICCIOLO.
Ha detto picciolo. Ha solo due anni e conosce parole che i quindicenni di oggi manco per sbaglio.
Ma poi neanche gliel'avessi insegnata intenzionalmente.

La forma dei piedi non conta, se puoi avere un picciolo tutto per te.

PS: In questi giorni di crisi economica, di governo e di tutto il resto, avere in casa un bambino di 2 anni che impara a dare il giusto nome alle cose è l'unico motivo di speranza che possiedo.

lunedì 7 novembre 2011

Il calcio è una cosa seria!

"C'è chi dice che il calcio sia questione di vita o di morte: non concordo con quest'affermazione; posso assicurarvi che è una questione molto, ma molto più seria" diceva Bill Shankly, un celebre allenatore del Liverpool tra i '60 e i '70. 
Una filosofia che viene tragicamente sposata e applicata a casa di Orlando, dove ieri sera si è verificata una delle peggiori tragedie degli ultimi 25 mesi: giocando a palla col papi, il Bruco, che ormai è a tutti gli effetti un essere parlante, ha pronunciato con giubilo la parola "juve". 
Lui, l'Interista con la I maiuscola, ha strabuzzato gli occhi mentre il suo volto si trasfigurava in una smorfia di dolore: "Chi ti insegna queste cose?"
Il Bruco sorride e pronuncia scandendoli i nomi delle due maestre d'asilo.
A quel punto l'Interista si trasforma nell'incredibile Hulk, diventa verde, si strappa i vestiti e giura odio eterno all'istituzione scolastica. "D'ora in avanti nostro figlio studierà in casa col maestro privato!" tuona.
Nel frattempo, accortosi dell'effetto che hanno sortito le sue parole, l'ignaro duenne saltella per casa al grido "Juve! Juve!Juve!", mentre io cerco di far passare al papi che la parola Juve, che gli piaccia o no, esiste.

12 ore dopo, a colazione.
Esco dal bagno e mi dirigo verso la cucina dove i due uomini di casa stanno già affogando i "biscotti tondi" nel latte. E sento: "Capito, amore? Juve merda. Si dice "Juve merda".

E io che sto lì a selezionargli le letture.

venerdì 4 novembre 2011

NO-post

ore 21.27
No, non voglio (andare a nanna, ndm).
No letto piccolo. (Quello è il tuo letto, quello grande è il nostro, rassegnati)

ore 8.09 della mattina dopo
Buongiorno amore! No, mamma.

ore 8.45
No. (Vuoi la pera o il kiwi giallo?)
No asilo, oggi. (Amore, io e il papà dobbiamo andare a lavorare. Per comprare i kiwi? Sì, esattamente)
No, mamma. (No cosa? No maglietta)
(Preferisci la maglietta col cagnolino?) No.
Orlando la mamma sta cominciando ad alterarsi...
(Mettiti gli stivali che oggi piove). Non vo-o-glio.
(Allora andiamo all'asilo scalzi). No asilo, no "calzi".

ore 9.15
Guarda che ore sono! Tra 5 minuti chiude l'asilo! Siamo in ritardo!!!
No, nevvero.
SI' invece, ecchec***o.

Come diceva Pasolini, prima che venisse ammazzato 36 anni fa:
Il rifiuto è sempre stato un gesto essenziale. 
I pochi che hanno fatto la storia sono quelli che hanno detto no.