lunedì 28 marzo 2011

A-Social Network

E' ancora lunedì. Sei stato via 4 giorni. Lontano dallo smog, dai parenti e dalla rete.
Torni e inevitabilmente apri a cascata facebook twitter tumblr flickr e ogni sorta di stronzata che ti faccia condividere il tuo dentro col tuo fuori.
E scopri che, in tua assenza:
1- un tale che ti "followa" e che manco sai chi è, fa illazioni sul fatto che ti senti condizionata dai social network. Per la serie: ma chi cazzo sei.
2- Currently single. I'm addicted to Sex! Looking to make money in the porn industry and leave the Grocery business. E' la new entry tra i tuoi followers. A questo punto inizia a farti due domande sulla gente che ti segue.
3- Su Fb, in sequenza: chi si lamenta dell'ora legale che la mattina è buio pesto, chi è preoccupato per la fusione del nocciolo del reattore 2 a Fukushima, chi aggiunge precario alla sezione lavoro, e chi posta la foto di un quadrifoglio con relativo link se condividi entro un minuto ti porterà fortuna, che bello!!!
 
Sarà per questo che mi girano i coglioni: sono incapace di condividere qualunque cosa abbia un triplice punto esclamativo.

domenica 20 marzo 2011

Scusi ha da accendere?

Io non fumo. Quasi mai. Però c'è anche la mattina in cui mi va di farlo. E non ho gli attrezzi del mestiere.
Così scrocco, al massimo compro un pacchetto da dieci.
Solo che ieri non avevo l'accendino: poco male, penso, vivo a Milano c'è un sacco di gente, figurati se non trovo qualcuno che mi fa accendere.
Scusi ha da accendere? Chiedo a un ragazzo gggiovane e un po' tamarro.
Non fumo, mi spiace.
Ok, grazie. e Bravo, fai bene. Però un accendino potrebbe servirti anche per altri scopi, chessò aprire una birra. Forse non beve neanche. Non ci sono più i giovani debosciati di una volta.
Scusi ha da accendere? Chiedo un terzetto di vecchietti fuori dal Bar Sport (pensando di andare a colpo sicuro)
No, mi rispondono in coro, pensi che nessuno di noi fuma.
Bravi! Rispondo io, e mi metto in tasca un bel faccia la brava anche lei.
Ok, sono in via di estinzione anche i vecchi da Bar Sport.
Scusi ha da accendere? Chiedo a una signora finto raffinata che la mattina si mette il profumo senza lavarsi le ascelle (come faccio a capirlo? certe cose uno le sente)
No, sono vegetariana.
E allora? Cazzo c'entra?
Cioè volevo dire salutista. Ah, ok, tutto nature, ecco spiegato il mistero delle ascelle.
Cazzo ma non c'è più nessuno che fuma nella città con l'aria più inquinata d'Italia???
Faccio per rinunciare.
Poi vedo un vecchio con le unghie gialle e il ciuffo biancosporco tendente al canarino.
Sta accendendosi una sigaretta.
Lo raggiungo: Scusi ha da accendere? Mi chiede.
Mi si è scaricato l'accendino.

lunedì 14 marzo 2011

Dall'altra parte del mondo

Venerdì, mentre camminavo sull'asfalto di un quartiere alla periferia di Milano, punteggiato di coriandoli, solcato da madri con troppi pensieri e poca coscienza, intente a sgridare bambini vestiti da spiderman abulici e principesse senza eleganza, dall'altra parte del mondo l'asfalto si spaccava, i supereroi guardavano impotenti da sotto i tavoli e le principesse diventavano sirene.
Dall'altra parte del mondo, in Giappone.

Così lontano così vicino

giovedì 10 marzo 2011

Quattro piccole invettive

Uno.
Quelli che sulle scale mobili non stanno sulla destra, e quando glielo fai notare ti dicono "ma che fretta c'è". No dico, se tu non hai un cazzo da fare nella vita non è un problema mio che invece ho poco tempo e troppi impegni.

Due.
Quelli che hanno deciso di vivere nell'obesità e impongono al loro cane lo stesso stile di vita.
Un chihuahua che sembra aver ingoiato un Supertele non si può proprio vedere. Un minimo di senso dell'estetica, perdio.

Tre.
Quelli che sei assorto nei tuoi pensieri cullato dal dondolio del treno, ed esordiscono con "Ma ciaaaaaaao!" superando i 300 decibel (eruzione del Krakatoa nel 1883, per la cronaca).
Segue interrogatorio molesto su dovelavori-seisposato-haifigli-losentiancora Pincopallo.
Ma se non ti rispondo per 15 minuti di fila non ti viene il dubbio che non ho voglia di comunicare con te?

Quattro.
Le sciure impellicciate e impomatate che in panetteria rivelano un piglio da Ultrà serbi per accaparrarsi l'ultimo pezzo di panfocaccia. Spero che l'olio unto del panfocaccia coli senza pietà sul castoro morto che vi portate addosso dal '72. E smettetela di rovesciarvi addosso mezza boccia di profumo ogni mattina, vecchie aspiranti baldracche.

A loro, che si sono presentati simultaneamente nella stessa mattinata in un orario compreso tra le 9.40 e le 10.15, oggi va tutto il mio odio metropolitano.

venerdì 4 marzo 2011

Sposami, fanatico

Allora, hai trovato l'uomo della tua vita?
Ah, ok. Allora pensi ancora a me, insomma.
Eh ma guarda che sei ancora in tempo, lo sai.
Pero solo se ci sposiamo perchè a me quelle robe lì, usciamo... vediamoci..., non mi piacciono mica.
Tu mi chiami e mi dici "Pietro, ci sposiamo"
Ok, mi dici quando e dove.
Perchè sei l'unica donna che sposerei da un momento all'altro, lo sai.
Tutti mi dicono "Pietro hai perso una gran donna"
Eh lo so, ma io son così.
Domani se vuoi andiamo in Comune e ci sposiamo.
Oppure niente.
Perchè io valgo più di tutti.
Noi valiamo più di tutti, perchè siamo nella luce di Dio, quando camminiamo sulla terra.
Allora chiamami, se vuoi, eh. Ciao.

E si mise il cellulare in tasca.
Forse al giorno d'oggi il Principe Azzurro è un fanatico religioso che aspetta una proposta di matrimonio via sms. Da una che non trova nessun'altro con cui "usciamo e vediamoci".
Comunque domani se vuoi andiamo in Comune e ci sposiamo.
Oppure niente.

La seconda?

mercoledì 2 marzo 2011

Cinese a colazione

Già la mattina è un momento difficile.
Ti sei svegliato da poco, hai gli occhi gonfi, la bocca cattiva e le scarpe sbagliate perchè non ti sei accorto che piove.
A lavoro sarà una giornata del cazzo e in metro ti prendi le gomitate di una cicciona coi capelli "nido di chiurlo style". Hai un pizzico di fortuna e c'è un posto libero in fondo al vagone, così lo raggiungi, ti siedi e fai per aprire il libro a cui faticosamente cerchi di appassionarti (sei ancora a pagina 16).
Ma d'improvviso ti sale un conato di vomito.
Seduto alla tua destra c'è un ragazzino cinese che avrà smontato il turno in nottata e non è rientrato a casa. Ha i pantaloni sporchi di salsa di soia che gli danno un'aura da "Jack lo Squartatore".
E soprattutto emana a lungo raggio una puzza mortale di involtino primavera, tanto che tutti i presenti ti sembrano trasformarsi in foglie di verza julienne e ballare nell'olio bisunto che d'improvviso satura il vagone. Tu ti alzi, trascini controcorrente il tuo povero stomaco ritorto mentre un cavolo cappuccio con gli occhiali e il cappotto blu impreca contro di te, e appena si spalancano le porte ti lanci fuori dal vagone.
Che fermata è? Non importa.
Sali in superficie, t'infili in un bar e ordini un cappuccino.
Il barista è cinese.