venerdì 19 aprile 2013

Nondum maturo est...

La new entry sugli scaffali della Bruco-library sono le favole di Esopo, benchè il concetto di "morale della favola" sia complicato da spiegare a un treenne.

"Mamma mi racconti quella della volpe?"

"Allora. C'era una volpe molto affamata... cerca che ti cerca, a un certo punto vede dei fantastici grappoli d'uva bianca e rossa che pendevano da un tralcio di vite. Mangerò quell'uva, si disse la volpe... e iniziò a saltare per prenderla. Ma salta che ti salta... non c'era verso di arrivarci, perchè i grappoli non erano alla sua portata. La volpe era troppo bassa per arrivare all'uva..."

"E allora la volpe cosa mangia?"
"Niente, rimane a pancia vuota, e fa anche finta di non averla mai voluta davvero"
"Che scema, 'sta volpe. Se andava al supermercato poteva comprarla, l'uva"

OVVERO

Come distruggere in 2 secondi secoli di inossidabile fascino delle favole greche e tre anni di educazione alimentare a km zero.

giovedì 11 aprile 2013

Questione di genere

In biblioteca, sezione bambini.

Il Bruco sceglie libri, io glieli leggo, un po' ascolta, un po' si distrae, complice una pedana rialzata su cui troneggiano una giraffa e un coccodrillo a dimensione (quasi) naturale.
Durante una delle sue distrazioni arriva una bambina, poco più grande di lui, assai socievole.

"Ciao, come ti chiami?"
"..."
"Come ti chiami?"
"Bruco, rispondi, non fare l'orso"
"Orlando"
"Ciao io mi chiamo Elena, posso salire sulla giraffa con te?"

Lui mi guarda. Non è che gli vada tanto di dividere la giraffa con la fanciullina sconosciuta.
Ma lei è già salita a bordo.
Giocano per un po'.
Poi lui viene da me, fruga nella borsa, tira fuori Saetta e Cricchetto e va diretto verso di lei.

"Giochiamo con le mie macchinine?"
"No"
"Perchè?"
"Io sono una femmina, non gioco con le macchinine"
"E cosa fai?"
"Se vuoi possiamo sposarci"
"No, non voglio"

Un'ora più tardi, tornando a casa.

"Mamma quella bambina a detto che voleva sposarci"
"Sposarti, ha detto che voleva sposarti"
"Ma perchè le femmine vogliono sposarti?"
"Ma và là, mica tutte. Io sono una femmina e non ho voluto sposare nessuno"
"Perchè preferivi giocare a macchinine? Povero papà"
"..."





martedì 2 aprile 2013

Maratona pasquale

Alle ore 8.00 della domenica di Pasqua l'Interista è sgattaiolato fuori da casa per recarsi a lavoro, perchè l'unico vero modo di santificare le feste, a volte, è lavorare.

Alle ore 10.34 l'Interista ha chiamato e si è sentito rispondere che io e il Bruco stavamo ancora dormendo, al che si è chiesto perchè questo non avvenga mai quando è a casa anche lui.

Alle ore 11.15 il Bruco reclamava le sue uova di Pasqua, che contenevano un T-Rex gigante da cui non si vuole più separare, e un biliardino da tavola interamente da montare.

Alle ore 12.23 la sottoscritta, con una brugola nella destra e un cacciavite nella sinistra imprecava nel tentativo di portare a termine il montaggio del suddetto. La sottoscritta, dopo molto travaglio, è riuscita a posizionare entrambi i portieri in attacco, esclamando, quando le è stato fatto notare "ah ecco perchè avevano la maglia di colore diverso!" (e guadagnandosi occhiate di scherno da parte di tutti i presenti)

Alle ore 13 la sottoscritta e il Bruco sono sbarcati a casa della famiglia paterna, portandosi appresso il biliardino, il T-Rex e un carico di stress già bastante per l'intera giornata. Ad attenderli c'erano delle lasagne fatte a mano con la zia il giorno prima, ottime ma totalmente prive di sale, due macchinine regalate dagli zii al Bruco il quale le ha rifiutate in quanto "non hanno gli occhi", e una minacciosa proposta dello zio Walter di iniziare la sottoscritta alla carriera di runner, il giorno dopo.

Alle ore 14 l'Interista si è presentato a tavola e lì è rimasto per le tre ore successive.

Alle ore 17 abbiamo portato il Bruco al "Parco Palestro" (così lo chiama lui) dove ha fatto innumerevoli giri di giostra e dove ha assistito (e noi con lui) a uno spettacolo sullo spreco delle risorse idriche che aveva per protagonisti una cicala e un grillo che parlavano in un generico accento del Sud e facevano battute del livello di un film dei Vanzina.

Alle ore 19 ci siamo presentati dalla famiglia materna, dove il Bruco ha scartato ben 3 uova di cioccolato, obbligato la zia Elena a giocare con lui per ore nonostante la poverina fosse infortunata da un incidente d'auto, pianto a non finire quando gli è stato comunicato che era ora di tornare a casa.

Alle ore 21.20, prima di salutarci e dopo varie discussioni sulle sorti di The Walking Dead, la serie tv zombie più amata dall'intera famiglia, ci siamo tutti zombizzati con l'applicazione Dead yourself. A richiesta possiamo pubblicare i risultati.

Alle ore 23, dopo che avevo messo il Bruco a letto da un'ora, sono entrata in camera sua per spegnere la luce e l'ho trovato che giocava col T-Rex e con un triceratopo.

"Bruco ma sei impazzito??? Ancora non dormi?!"
"Non mi piace dormire, mamma"
"Bè a me invece piace un sacco, quindi adeguati!"
"..."

A proposito di morti che camminano, la mattina dopo, come promesso, la sottoscritta si è svegliata presto ed è andata a correre tipo per la seconda volta in vita sua. Ha tenuto botta per più di quattro chilometri.
A metà percorso, lo zio Walter le ha chiesto se respirava ancora.
Lei ha risposto, con la massima motivazione possibile: "Mi sento come in quel programma... Obesi, un anno per rinascere".

Poi, ore dopo, è andata a festeggiare la pasquetta da amici recando in dono una cofana da tre chili di pasta al forno napoletana. Con le polpette, la ricotta, e tutto il resto.
Ripetendo a se stessa che, almeno stavolta, se l'era guadagnata.