lunedì 27 febbraio 2012

Volevo un gatto nero

Dopo "mamma mi compli un cane?" e "Ollando vuole una pecola?", il Bruco si è rassegnato al fatto che dovrà convivere per molti (speriamo moltissimi) anni con una gatta, la gatta Minuzza.
Purtroppo è lei a non essersi rassegnata: da regina incontrastata della casa ha visto occupare i suoi spazi da un esserino non identificato, si è vista negare luoghi a cui prima aveva accesso, fino a diventare protagonista di fughe impossibili rincorsa da uno, due, tre o più esseri sotto il metro.
Probabilmente quando li osserva impaurita con le orecchie indietro pensa che sono dei mostriciattoli cattivi che si moltiplicano se li bagni dopo la mezzanotte, a mo' di Gremlins, e cerca rifugio nei luoghi più improbabili (scarpiere, secchio del mocio, porta dvd...)

 A casa di Orlando, ore 16.47.

"Mmmmmmmaaaaaaaaaaaaaaaao!"
"Brucoooooooooooo! Cosa succede?"
"Ho messo la clavatta di Papito alla Minuna"
"Adesso basta! Ti ho detto che devi lasciarla in pace! Lei non è un giocattolo, è un gatto, un essere vivente, e merita rispetto! Lei è la tua sorellina pelosa, capito? Vai a chiederle scusa"
(si avvicina alla gatta)
"Minuna! Tu sei un gatto?" (???!!!?)
(lei lo accarezza con la coda e si butta per terra)
"E' la mia solellina pelosa?"
"Esatto, amore"

(passano un paio d'ore)

"Mammaaaaaaaaaaaaaa! La Minuna mi ha glaffiato!"
"E tu cosa le hai fatto?"
"Niente"
"Perchè hai lo spazzolino in mano?"
"Dovevo lavale i denti alla Minuna"
"Ma i gatti non si lavano i denti!"
"E pelchè io mi devo lavale i denti e la mia solellina no?"

Ok. La cosa della sorellina pelosa non ha funzionato. Speravo di fargli passare il messaggio che la gatta ha gli stessi diritti che ha lui, ma il tentativo si è ritorto contro di me. La strada per arrivare a una convivenza pacifica e tranquilla (soprattutto per la gatta) è ancora lunga e piena di... graffi, fughe e tirate di coda.

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