Arriva un giorno in cui ogni bambino si rende conto che la mamma e il papà appartengono a due specie diverse. Il Bruco ci ha messo un po', perchè le differenze (almeno quelle apparenti) tra la sua mamma e il suo papà sono meno evidenti che in altre famiglie: entrambi portano esclusivamente scarpe da ginnastica, entrambi portano esclusivamente i pantaloni, entrambi non stirano, entrambi lasciano vestiti usati sparsi in giro sul pavimento, entrambi dicono troppe parolacce e mangiano il salame coi taralli senza ritegno alcuno (no, il rutto libero non fa per me, lo lascio all'Interista).
Ma da qualche settimana lo spirito d'osservazione del duenne si è fatto parecchio acuto.
"Mamma, Ollando ha il pisellotto?"
"Certo, amore"
"E tu cos'hai, mamma?"
"Cos'ho? Oddio cos'ho?" (e adesso che gli dico-non sono pronta a spiegargli l'anatomia dei sessi-la questione femminile-il machismo-le api-e tutto il resto...)
"Tu hai la patata, mamma?"
(ok, qualcuno gli ha già parlato della patata, sarà successo all'asilo, dove molti bambini già fanno la pipì nel vasino, lui avrà visto e...)
"Sì, Bruco, ho la patata" (una presa di coscienza che neanche nei Monologhi della Vagina, ragazzi)
A casa di Orlando, ore 8.45.
Il Bruco vede l'Interista entrare in doccia.
"Mamma"
"Dimmi, Bruco, e intanto mettiti il giubbino che siamo in ritardo"
"Papà ha il pisellotto"
(arieccolo...)
"Sì, amore, anche se preferirei non lo chiamassi così per salvaguadare la mia libido" (no, dai, questa cosa non gliel'ho detta, l'ho solo pensata!)
"Eppelò è più gande del mio"
"Vedrai che quando diventi grande cresce anche a te. Possiamo andare adesso?"
"Sì. Plendo la gilaffa"
"Ok, basta che poi la lasciamo in armadietto"
"Mamma"
"Sì?"
"La gilaffa ha il pisellotto o la patata?"
E va bene. Prometto che a tempo debito ti spiegherò tutto, anche quello che non c'è sui libri di anatomia. Basta che la smetti di chiamarlo "pisellotto".
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