E' sabato mattina, sei sveglia dalle sette per un qualche incomprensibile meccanismo masochista e tuo figlio dorme fino alle 10. Suo padre pure.
Allora nel silenzio dell'alba inizi a pensare cosa farne di questo sabato qualunque, questo sabato italiano (parafrasando Sergio Caputo).
Primo appuntamento della giornata, la festa per i 50 anni della biblioteca di quartiere, che è un posto fichissimo, in mezzo a un parco, da decenni ricovero per migliaia di studenti e non solo, sede di molteplici attività e con una sezione per i bimbi che il Bruco ama alla follia.
Quindi niente, dopo averli fatti alzare con estrema fatica, dopo averli colazionati e vestiti, si va alla celebrazione che prevede come inizio il Carnevale degli Animali, opera di Camille Saint-Saëns, suonata dal vivo a 4 mani.
L'Interista sparisce nei meandri della biblioteca, il Bruco dopo 15 minuti di stoica resistenza inizia a dare i numeri e ad accasciarmisi addosso dicendo che ha sonno.
"Ma dopo che hai dormito 13 ore?"
"Questa musica mi mette sonno, mamma. Perchè dobbiamo ascoltarla? E dove sono gli animali?"
Ma come, hai imparato a dire "Chet Baker" prima ancora di dire "mamma" e adesso non vedi gli animali nelle note di Saint-Saëns??? Povera me. Figlio degenere.
Recuperato l'Interista che si stava abbuffando di nuvole di drago al buffet cinese, dopo il di lui commovente intervento pubblico sulle memorie della biblioteca, dopo che il Bruco ha ingerito una quantità imprecisata di riso cantonese e pollo con le mandorle, ci trasferiamo a Interello, dove sta per svolgersi la parte meno nobile della giornata (sì, lo dico per provocarvi, voi lettori calciofili).
L'Interista deve fare la telecronaca di una partita della Primavera e noi lo seguiamo indefessi.
Manco a dirlo, il Bruco si siede composto e osserva attento l'intera durata del match interrompendosi solo al fischio dell'arbitro per dirmi: "Mamma hai sentito? Era il suono di un violino?".
No vabbè, questo è troppo.
Dov'è il mio 50% di Dna?
E cmq, finalmente il Bruco ha capito che suo padre di mestiere non fa il calciatore: non andrà più a scuola a raccontare che papà gioca "in partita", le maestre non mi guarderanno più con quell'aria di chi sta pensando che non ho il physique du role della fidanzata di un calciatore.
"Mamma posso provare le cuffie? Vojo fare anch'io la telecromaca come papà".
Come si dice in milanese, sem a post.
Il bambino cresce secondo sani principi, bene.
RispondiEliminaCome ha affrontato la serata libera?
K
lui non lo so, io benone :D
Eliminaanzi grazie ancora...