venerdì 3 ottobre 2014

Una manciata di cose

E così è ottobre. Il tempo è un bastardo, come recita il titolo di un bel libro letto, appunto, un po' di tempo fa.
Qualche mese. Un anno. Un po' di più. Il tempo è proprio una di quelle cose che mi mandano ai matti, è una non-materia con cui difficilmente riesco a scendere a patti.
Il tempo della mia seconda maternità è scaduto: qualche giorno fa ho ricominciato a lavorare e, no, non ero pronta.
Ma del resto io quando si tratta di separazioni non lo sono mai.

Essendo passata qualche settimana dall'ultima volta che ho scritto qui, essendo che amo la sintesi e gli elenchi, ecco una lista di cose capitate negli ultimi tre mesi, in ordine più o meno cronologico.

*L'Interista ha cambiato lavoro.

*Enea ha iniziato a gattonare.

*L'Interista è stato via per un mese, di cui metà in America, e a giorni partirà per la Cina.

*Ho installato skype sul telefono e attualmente siamo "in una relazione complicata" (io e skype, s'intende)

*Il Bruco ha imparato a fare lo spritz e a spinare la birra.

*Ho avuto la polmonite e ho preso un sacco di medicine.

*Enea ha iniziato l'asilo nido e passa le giornate seguendo gattoni un bambino peruviano di nome Logan che è il doppio di lui, che già è discretamente obeso.

*Ho avuto la mastite e ho preso un altro sacco di medicine.

*Il Bruco ha iniziato la scuola calcio ed è convinto di essere Cristiano Ronaldo (salvo sdraiarsi in mezzo al campo dopo ogni tiro perchè "mamma ho sete e mi devo sdraiare", dice).

*L'Interista si è rotto un ginocchio (forse anche lui è convinto di essere Cristiano Ronaldo), zoppica orrendamente e tutti in metropolitana gli cedono il posto.

*Ho ricominciato a lavorare (ma continuo a non dormire la notte perchè il simpatico bambinello si sveglia ogni 45 minuti urlando come una scimmia del Madagascar, il che complica parecchio la routine quotidiana).

*Sono uscita dall'asilo e ho camminato fino a casa con indosso i calzari di plastica azzurra che ti fanno indossare all'ingresso, tutti mi guardavano strano ma nessuno mi ha detto niente.

Non so se supererò l'inverno, anzi non so se supererò l'autunno.
Per fortuna il Bruco parlante continua a essere il  mio spacciatore preferito di risate.

Ieri, usciti dall'asilo, ore 17.20.

Attraversiamo la piazza di fronte alla chiesa, la porta è aperta e si sente il suono di un organo.

"Mami, posso entrare in chiesa?"
"Se vuoi, certo"

Il Bruco entra in chiesa, si siede su una sedia in ultima fila, guarda e ascolta per cinque minuti (c'è la messa). Poi si alza.

"Adesso possiamo andare"
"Ok"
"Mami, tu lo sai che Gesù esiste ancora?"
"No, amore, non lo sapevo"
"Esiste, e abita a Bruzzano"
"Ah. Chi te l'ha detto?"
"La mia amica Viola"

Gesù esisterà ancora, i bambini di una volta no.

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