Ho sempre vissuto felice nella mia pigrizia.
Magra per costituzione, golosa per vocazione, sono cresciuta scofanando dolci senza metter su un etto. La parola palestra non era contemplata nel mio vocabolario.
Poi ho conosciuto l'Interista, dedito in tutto e per tutto al Dio Sport.
Durante una delle prime uscite insieme il poverino mi portò a camminare in montagna, e quando mi accasciai in crisi respiratoria a un terzo del cammino, mi guardò e mi disse: "Beh, sei proprio la fidanzata sportiva che sognavo"
Io per tutta risposta gli chiesi: "Dov'è che si mangia il cervo con la polenta?".
Poi, con quell'impegno tipico degli innamorati, per farlo contento mi iscrissi allo stesso corso di pugilato che frequentava lui, e dopo un anno - udite udite - vinsi pure una medaglia come "atleta rivelazione dell'anno". Adesso so che me la diedero per la simpatia, ma allora ci credetti.
Dopo due anni di attività pugilistica indefessa, rimasi incinta del Bruco.
Una vera atleta avrebbe ripreso l'allenamento quanto prima, ma io ahimè non lo sono, e ho passato gli ultimi tre anni a non fare niente di fisico (a parte il sollevamento Bruchi in ore notturne o le corse all'asilo durante il giorno, che a quanto pare non fanno nessun effetto).
Risultato: 9 chili in più rispetto all'era pre-Interista, 5 rispetto all'era pre-Bruco.
La settimana scorsa, approfittando di una mirabolante offerta, mi sono iscritta nella palestra sotto la redazione (sotto, nel senso che devo solo prendere l'ascensore), che per la cronaca è la palestra più fighetta di Milano.
E' popolata da sciure settantenni con le chiappe di marmo che camminano sul tapis-roulant mentre il filo di perle gli rimbalza sul body nero, da stangone similmodelle con le chiappe molli e un buco al posto della pancia, e da performanti quarantenni brizzolati che pronunciano frasi tipo "io a colazione mangio pollo ai ferri e verdure grigliate, a pranzo pollo alla piastra e verdure bollite, a cena insalata di pollo".
E niente, io ogni volta faccio il conto di quello che mi sono mangiata a colazione e mi dico che no, non sono decisamente in tono con l'ambiente.
Ancor più lo capisco quando vedo queste tizie sbucate fuori da chissà quale ufficio dei piani alti all'ombra della Madonnina che ti fanno dire "non puoi essere alta, bionda, magra, elegante, sempre pettinata, e pure un genio della finanza".
Dopo mezzora di camminata - anzi di walking, diamoci un tono - sul tapis-roulant e relativa doccia, io esco con l'occhio stravolto, una fame devastante, la giacca allacciata storta e i capelli Sora Lella style: loro, i geni della finanza, non si sa come, dopo una session di Body Pump sembrano appena scese da una passerella di Miuccia Prada, col trucco, il parrucco e tutto il resto al posto giusto.
Oggi avevo una lezione omaggio col Personal Trainer.
"Piacere, sono Marco"
"Piacere, sono pigra"
Il poveretto mi ha fatto fare degli esercizi assurdi con una macchina infernale per tonificare l'esterno coscia, poi ha pronunciato la fatidica frase "e comunque è l'alimentazione che conta: pollo alla piast..."
"Guardi, io come secondo lavoro recensisco ristoranti. Comunque a volte mangio anche il pollo alla piastra, a volte"
Sorride e mi dice: "Dai, tonifichiamo il tricipite".
Dice anche che i muscoli hanno una memoria.
Io credo proprio che i miei non si ricordino un cazzo.
Ma la domanda che spesso mi faccio è: da chi avrà preso il Bruco? Dal suo sportivissimo padre o dalla sua pigrissima madre? Le scommesse sono aperte.
Secondo me sarebbe da riflettere sul fatto che su una donna il fare un figlio abbia fisicamente lo stesso risultato cominciare a vivere come un'adolescente a trent'anni.
RispondiEliminaHai ragione, anche i miei muscoli non si ricordano più nulla.
RispondiEliminaAh, dimenticavo...
RispondiEliminail Bruco è già un mangione, come la mamma, speriamo diventi anche uno sportivo come il padre.
ahahahah mi fai morire! :D Eccoti un idea per "arricchire" il pollo alla piastra ;) http://bit.ly/StpUXs
RispondiEliminaahahaha, l'Interista impazzirà per la garlic cream sauce! E anche io ;)
Eliminaciao, ho trovato questo blog per caso e non per caso ho deciso di rimanere. anch'io ho una bambina di 3 anni, e alla fine, questi resoconti di piccole battaglie quotidiane li sento davvero assonanti ai miei. comunque ho provato anch'io la palestra, ma un arnese chiamato stepper mi ha fatto capire che era meglio rinunciare: tempo e denaro risparmiati. la pausa pranzo non deve diventare una pausa inferno. ciao - Damiano
RispondiEliminaGrazie mille Damiano, di leggerci. Cmq hai ragione: la cosa importante è essere sereni, anche perchè già la gestione quotidiana dei bambini spesso è fonte di stress! C'è gente che in palestra si rilassa (così dicono, almeno), io non appartengo alla categoria ;)
EliminaCarissima compagna di patemi, ti dico solo che quando la vegana Claudia fa la maratona io dormo e poi vado ad aspettarla al chiosco dei Bratwurst... "Andrea ma ti sei annoiato ad aspettarmi?" "certo che no amore mio! finisco la birra e andiamo a casa a riposare"
RispondiEliminaK