In matematica è un numero primo, idoneo, perfetto,
triangolare.
In chimica è il numero atomico del litio.
In religione è il numero della trinità.
In casa Inter, il numero della maglia che apparteneva a
Giacinto Facchetti, ritirata in suo onore.
A casa di Orlando, da oggi e per i prossimi 364 giorni, è il
numero dei tuoi anni, Bruco.
Tre anni fa a quest’ora un’ostetrica mi mise in braccio un
fagotto azzurrino e io dissi a tuo padre qualcosa tipo “sì, carino, però adesso
riprenditelo che ho un sonno devastante”.
Ho fatto in tempo a vedere soltanto che avevi mani giganti e
uno sguardo che non si schioda finchè non ha preso dall’altro quello che vuole.
Ora sei entrato in quell’era della vita in cui la gente,
quando non ti vede da un po’, ti dice “Ma come sei cresciuto!”, e io invece in
quella in cui mi dicono “Ma come è cresciuto, ha già tre anni!”.
Ecco. “Già” non è che renda proprio l’idea.
Son passati, e ne abbiamo sentito tutto il peso specifico,
com’è giusto che sia, con le notti insonni e certi giorni d’inverno che a volte
non finiscono mai.
Ora hai iniziato la scuola materna, sei capace di andare al
bancone di un bar, farti elencare tutti i succhi di frutta che hanno e poi ordinare “un bicchiere di acqua naturale peppiacere”; decidi tu che musica ascoltare e quali libri vuoi leggere la sera. Sai "fare lo zombie" e racconti in giro che il papà per lavoro "gioca a palla".
Hai ancora il ciuccio in bocca e non perdi occasione per
farti prendere in braccio, ma sai che ti dico? Fai bene. Perché poi a un certo
punto queste cose finiscono per sempre, quindi perché non approfittarne finchè si può? Non c’è fretta di diventare grandi.
In certe cose mi somigli un sacco, tipo quando non hai voglia di parlare e a ogni domanda rispondi "niente niente niente", ma
per altre vieni proprio da un pianeta lontano.
Parli in continuazione, come tuo padre, ridi spesso, piangi se arrivi ultimo, e t'inventi un sacco di cose buffe. Ancora non ti ho capito del tutto: a volte sembri fragile,
altre volte impermeabile al mondo.
Una cosa è certa: prima di averti, ti immaginavo
completamente diverso da come sei.
No, non sei per niente il figlio che sognavo
di avere.
Sei meglio.
Ecco, adesso mi hai commosso. Auguri Orlando!
RispondiEliminaQuesti sì che sono auguri speciali!!! AUGURI! Mimo
RispondiEliminaSei una mamma fantastica, e il Bruco lo sa, e non solo lui! :) Auguri pertanto al Bruco (appunto!), a te, e al fortunato (grazie ad una donna così) papà-interista. Stasera gli occhi gli brillavano particolarmente, e non poteva essere 'solo' per il risultato del derby; l'ho detto anche a mio marito! :) Ora so, e il cerchio si chiude. Saran frasi fatte, ma una donna certe cose le capisce. E sente, e sogna tutto il bene possibile, per il suo futuro, come per il vostro. E per questo vostro presente.. Cresci bene, Bruco. Sii sereno. Ninna nanna e un bacio alla tua mamma, sogni belli a tutti voi.
RispondiEliminaPS Grazie per questo dolce e bellissimo post. Aggettivi banali, ma sono sinceramente emozionata (gli ormoni?)
Laura
Auguroni Bruco!!!!!!il socio gobbo!
RispondiEliminaGrazie a tutti, di cuore, degli auguri e di leggerci!
RispondiEliminaSarò sempre felice di giocare con te "alle gare delle moto per terra". Di tenerti seduto sulle gambe ascoltando la tua fantasia senza freni.
RispondiEliminaBuon compleanno Orlando.
Zio Vattel
Commovente... :,)
RispondiEliminaBellissimo testo, proprio scritto da una mamma! :)
Ti odio. Ora, sto piangendo di fronte al monitor !
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