venerdì 1 settembre 2017

Filastrocca del primo settembre

DUE MAMME, TRE PAPA’

C’era una volta un “c’era una volta”:
cominciava una fiaba balzana
che era nata piuttosto giovane
ma voleva essere anziana.

Dentro c’era (una volta, e per sempre)
un bambino dal naso un po’ buffo
lo guardavi negli occhi profondi
nei sorrisi potevi farci un tuffo

Un mattino che il sole non c’era
fece “Mamma, vorrei dirtene una” 
e tirò la gonnella leggera
attirò quel volto di luna

“Sei la mamma più bella, confesso
ma ne vorrei un’altra lo stesso
e poi anche, se non ti dispiace,
tre papà, dall’ampio torace”

Quella mamma interruppe la zuppa
lasciò il fuoco, il mestolo dentro
mani ai fianchi come un capotruppa
come cuore colpito nel centro.

“Ah, ti serve una madre di scorta?
E di padri ne vorresti tre…
spiega un po’!” facendosi accorta,
chiese al bimbo davanti a sé.

“Una mamma in più può servire
quando il sole al mattino si alza
ad alzarsi per farti dormire
a giocare quando il sonno incalza”

“E perché tre papà?” chiese lei
che già sorrideva al bambino
(e prendeva anche questo momento
ne faceva un ricordo piccino)

“Se dobbiamo giocare a pallone
 di squadre me ne servono due
e se arriva un’ammonizione
farò goal con che gambe, le tue?

Un portiere e un centrocampista
fanno due e con me sono tre
poi un quarto, del calcio un artista
e la partita si fa da sé”

Una mano si stacca dal fianco
copre al volo una storta risata
c’era una volta (e sta ancora ridendo)
una mamma assai fortunata.

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