martedì 7 ottobre 2014

Cinque

Sei quello che bisogna svegliarlo con le cannonate ma appena sente la coda della gatta che gli tocca i piedi salta sul letto col sorriso a 40 denti.
Sei quello che trovo soldati dell'impero ovunque, sul bordo del lavandino quando mi trascino  a lavarmi i denti, sotto il culo quando mi siedo sul divano, dentro una scarpa al mattino e pure nel congelatore, probabilmente a fare la guardia agli sbobboni di verdura che surgelo per tuo fratello.
Sei quello che per lui sono tutti zii e zie, quello che chiama la gente per nome perchè si ricorda il nome di tutti, quello che parla anche coi sassi ma che quando decide di starsene per conto suo non c'è nulla che possa distrarlo.
Sei quello con la testa per aria, che cammina e inciampa e non vede i pali perchè il suo pensiero è ad Asgard, o nel mezzo di un combattimento tra pirati, o chissà in che galassia.
Sei quello che a scuola calcio a un certo punto si sdraia sul campo e resta lì mentre tutti continuano a giocare, perchè in fondo non te ne frega niente degli altri, e manca poco a tuo padre gli vengono tutti i capelli bianchi, chè per lui il calcio è disciplina, impegno e anche se non lo ammetterà mai, la sua vita.
Sei quello che nonostante centinaia di tentativi continua a dirmi che Mozart è noioso ma se in radio passano Katy Perry, lèvati proprio, perchè un pizzico di tamarraggine ce l'hai ahimè nel DNA (e qui i capelli bianchi vengono a me).
Sei anche quello che si è fatto leggere l'Iliade e l'Odissea tipo 29 volte, quello che tifa per il Ciclope e quello che Perseo è un figo perchè con gli occhi impietrisce le persone (!!!???!!!).
Sei quello che ha l'ansia da prestazione quando deve fare un disegno, quello che - dice la maestra - rispetta le regole ma ne soffre infinitamente, quello che - lei non lo sa - a volte mi risponde male e si arrabbia e mi fa le scene, perchè tra figli e genitori si fa così.
Sei quello che gioca a cucù con un fratello dispotico e ingombrante e lo fa ridere come nessuno, quello che lo rimette seduto dopo che si è spiaggiato in mezzo al salotto e urla come una capra himalayana.
E poi sei bello, di una bellezza spudorata e ignara che vedono tutti, non solo io che sono tua madre.
Sei, ad oggi, il mio maggior successo.
Tanti auguri, ragazzino, è bello viverti accanto.



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