giovedì 21 aprile 2011

Ucronia del quotidiano

E' il giovedì prima di Pasqua. Via San Pietro all'Orto, davanti ad Abercrombie (presente quel negozio americano iperprofumato come una puttana, in cui i vestiti costano più di una puttana, che all'ingresso è presidiato da due modelli seminudi che ogni volta che li vedi dici porcaputtana? ecco, quello).
C'è una fila chilometrica composta per lo più da tredicenni.
Dall'altro lato della strada due operai che scaricano scatoloni di qualche non identificata merce di lusso.
Primo operaio: Cazzo si vede che oggi son chiuse le scuole, no?
Secondo operaio: Ah ma perchè dici che oggi è Pasqua?

A parte che la Pasqua non è un'opinione e di solito è fissa da calendario ma in effetti per certi versi è proprio un'opinione. A parte che il teorico ossimoro Pasqua-lavoro non ti muove un muscolo e questo non è bello.

E' proprio vero che la coscienza operaia è andata in pensione da un pezzo.

sabato 16 aprile 2011

Meglio un pulcino oggi che una gallina domani?

Avevo circa 9 anni. Era quasi la domenica di Pasqua e non mi bastavano l'uovo di cioccolato nè la colombina: volevo un pulcino, in carne e ossa e piume gialline.
Mia madre lo comprò al mercato (sì, è tuttora una squilibrata).
Era giallino, piccino, tenerino.

A parte che non stava zitto un secondo e continuava per ore incessantemente con quel suo piopio da esaurito.
A parte che cagava per ogni dove in ogni quando e non si capisce come, visto che non mangiava niente.
A parte che aveva un modo di girare su se stesso che mi rivelava senza appello la sua stupidità di base.

La cosa peggiore è che dopo due giorni da pulcino, era già un pulcino con le zampe orrende di una gallina.
Credo sia stato lì che ho iniziato a odiare la santa Pasqua e ad amare i film horror.

sabato 2 aprile 2011

@ the supermarket

In coda alla cassa.
Cestino con quattro o cinque cose.
Ritardo bestia.
- Mi scusi...
Vocina finto flebile, due litri di latte in mano e formaggini nascosti nella pochette, capelli tinta tronco di albero andato a male, aria finto angelica e orrenda veste a fiorellini.
- Dica.
- Non è che mi fa passare davanti? Ho solo questi...
- No, signora. A parte che non ha solo questi perchè vedo i formaggini lì nella borsetta, a parte che io non ho un carrello pieno ma tre cose in croce come lei, a parte che sono in ritardo e il mio tempo è prezioso... ma perchè cazzo lei ha fretta?
- Mi perdo l'inizio di Pomeriggio5.
- No, signora. Col cazzo che la faccio passare. Se lo perda pure tranquilla.

venerdì 1 aprile 2011

esce, d'aprile

Innanzitutto, Aprile dolce dormire 'sta ceppa: stanotte il Bruco è stato nostro ospite dalle 1.43 alle 8.01, e ha passato la notte a rigirarsi come un arrosticino del Peloponneso, altrettanto scottante ma non altrettanto buono.

Secondo: c'era il Super Sciopero Globale Totale e me la sono fatta a piedi dalla Periferia al Duomo e oltre schivando gente che voleva vendermi di tutto, dai braccialettini senegalesi alle quote di Greenpeace, al nuovo collirio omoepatico Comesichiamanonsipuòdire.

Terzo: a lavoro c'era il convegno sulle mense biologiche sottocasa e spacciavano orrendi budini senza latte senza zucchero senza gioia, pure scaduti, sostenendo che fossero più sani più solidali.

Quarto: davvero si può essere solidali su tutto quello per cui ci propongono di esserlo? E con noi stessi siamo solidali?