mercoledì 3 marzo 2021

In principio fu il coniglio blu

In principio fu il coniglio blu. No, non sto per proporvi una recensione di Donnie Darko. Anzi, facciamo un passo indietro, e andiamo coi ricordi alla scuola elementare del grande di casa: cinque anni di meraviglia e scoperte condivise, mai scanditi da compiti o verifiche, solo uno zainetto leggero perchè le cose importanti stavano altrove. Cinque anni di storie, di giochi, di relazioni, di cortile, anni in cui ogni tanto mi sono addirittura chiesta come sarebbe sopravvissuto alle medie, nel mondo del controllo permanente di ciò che hai fatto o studiato. Nel caso ve lo chiedeste anche voi, ora è in prima media e sta facendo bene. Lamenta la mancanza di tempo libero, ma se la cava benone.

Poi c'è l'altro, il piccolo di casa, prima elementare, e lui non beneficia ahimè di una scuola altrettanto felice. La pandemia c'entra in minima parte, certo aggrava le cose, ma non è il quid. Torniamo al coniglio. 

Erano i primi giorni.

- Ehi, com'è andata oggi? (una domanda del cazzo che tutte le madri fanno e ancora non so esattamente perchè)

- Bene, però è successa una cosa col coniglio.

- Ma che bello, avete un coniglio a scuola? (lo so, pensate che io sia matta, ma nella scuola di Orlando i conigli li avevano davvero)

- Ma cosa dici, mamma. Dovevamo colorare nei margini un coniglio e la maestra V. mi ha strappato la pagina.

(trasecolo, non so esattamente se per i margini o per lo strappo)

- E perchè mai?

- Perchè dice che i conigli sono marroni, e io lo avevo colorato di blu.

Dalla vicenda del coniglio blu, molte cose sono accadute. Pagine e pagine di cornicette (WTF?!?) di cui neanche conoscevo l'esistenza, orribili filastrocche da imparare a memoria (non pretendevo Anne Sexton come succedeva dal grande, ma un Rodari magari sì), verifiche continue con relativa ansia da prestazione che mi raccomando a 6 anni si è abbastanza grandi per comprendere il concetto di winners e losers, intervalli saltati per recuperare una lezione persa o perchè "sei lento".

Un mesetto fa.

- Ehi, com'è andata oggi? (aridaje, 'tacci miei)

- Non tanto bene. 

- Che è successo? Ancora per quella storia che hai il quaderno con l'unicorno? (questa ve la racconto un'altra volta perchè è un tema complicatissimo)

- No, è che la maestra V. ha fatto il podio di quelli più bravi in matematica, e io non ero sul podio.

- (mentre interiormente scomodo tutti i cristi del paradiso e non) Ma te l'ho già detto, non è importante quello che fanno gli altri ma quello che impari tu.

- Ma poi ha fatto anche un secondo podio, e io non ero neanche in quello.

Niente, ho esaurito i cristi.

Ieri.

- Ehi, tutto bene, oggi? (variazione su tema, lui faccia da funerale)

- Sì...

- Dai, Enea, dimmi cos'è successo.

- Ho sbagliato la verifica di inglese, non capisco perchè le parole scritte non erano le stesse che io so dire..

- Non importa, farai meglio la prossima volta.

- Ma il maestro mi ha detto che se succede ancora mi abbassa il voto in pagella.


Vorrei dire molte cose, ma non è questa la sede, qui è solo un piccolo blog ridicolo dove si racconta un po' di vita e - per l' appunto - ci si ride su. Quindi di cose ne dirò solo due.

Una, ai maestri e alle maestre di questo tipo, che per fortuna non ce ne sono solo così ma purtroppo ce ne sono tanti, probabilmente troppi: insegnare ai bambini è un privilegio, e se non siete in grado di capire che si tratta di un'attività più complessa che inserire dati in un computer, al mondo ci sono molti altri lavori che si possono fare senza creare danni.

Un'altra al piccolo Enea: i conigli blu esistono, e continua a disegnarli perchè il mondo in cui viviamo ha un sacco bisogno di conigli blu.