venerdì 23 giugno 2023

Omnia fert aetas

Non so esattamente come sia successo, ma da oggi la scuola media diventa un ricordo e in casa mi resta un liceale, quasi quattordicenne, introverso, scontroso, di una bellezza acerba che ovviamente a lui sembra bruttezza definitiva e senza speranza. Ma sto mentendo (sulla prima frase): so esattamente com'è successo, perchè in questi tre anni, iniziati in piena pandemia e finiti con un grande concerto dell'orchestra scolastica e innumerevoli feste di "saluto", ci siamo portati addosso il peso specifico di ogni singolo giorno. La fatica dei compiti infiniti, le interrogazioni la sera prima sì ho studiato/ma se non sai niente, la rincorsa di materiali tra una dimensione e l'altra che neanche il Doctor Strange, i compassi che sparivano, le matite con la mina dell'esatto numero dell'esatta lettera nel buco nero delle cartellette di arte e tecnologia, e le fotocopie che no ma è a scuola sotto il banco, e la limatura unghie che ci è valsa qualche nota dall'insegnante di chitarra perchè qui in casa non siamo esattamente gente da centro estetico. E quella volta in cui hai corretto un mancato congiuntivo alla prof. causandone un'ira funesta tale che al confronto il Pelide Achille sembrava un agnellino. E quando ha chiamato tuo padre nel mezzo di un importantissimo pranzo di lavoro per dire che avevi fatto una cosa gravissima, e noi subito a pensare a quello che abbiamo visto succedere nei bagni di scuola negli anni '90, ma era solo che ti eri dimenticato di spegnere il cellulare. Entrato un metro e 60 con un volto da putto botticelliano e vocino delicato, ne esci un metro e 80 con una collezione di brufoli e due mascelle di un certo rilievo, la voce non provo neanche a definirla. Ieri pomeriggio me ne sono rimasta lì, dentro quella scuola dove non andrai più, a fotografare il corridoio mentre lontanissima arrivava l'eco della tua esposizione sulla rivoluzione digitale, mentre blateravi cose su Baricco e Steve Jobs e Turing e sa dio cos'altro. Ad un certo punto ho sentito i professori ridere. Chissà che pirloneria avrai detto. Meno male che un po' di sense of humor l'hai ereditato, col tempo ti servirà. Fin qui tutto bene. A che piano siamo arrivati, cadendo al ritmo vertiginoso che ha il tempo di quando si cresce? Omnia fert aetas. Però ora fermati un attimo, estate, lasciaci per un po' sospesi tra un piano e l'altro, nello stupore che c'è tra ogni fine e ogni inizio. E sii buona. Buona estate!