mercoledì 14 marzo 2012

Dice che la mela... Dice.

Stamattina, a casa di Orlando, ci si è svegliati alle 8 in punto coi postumi di una serata difficile.
L'Interista col dramma Champions da smaltire, tutto concentrato nel fegato, tanto che neanche il caffè ha voluto, stamattina.
Io con la pesantezza sublime di tre ore di Brecht-Ronconi sul mondo della finanza (sì, ok, potete pensare che me lo sono meritato).
Il Bruco con l'angoscia da separazione causa nuova babysitter e relativa sindrome di abbandono.

Dopo la colazione ci aspettavano, rispettivamente: riunione coi megasupercapi per l'Interista, 2 ore di monologo di Dario Fo per me, asilo e nuova separazione per il Bruco.

Poi, l'Orrore: metropolitana chiusa per sciopero.
Driiin. Driiiiiiiiin.
"Pronto?"
"C'è sciopero! Sono le 9.30 e devo essere tra mezzora coi supermegacapi! Come cazzo xxxxxxxx (non posso trascrivere il resto)!!!
"Ah è vero! Lo sciopero!"
"Coooooooosa???? Tu lo sapevi???"
"Ma no ecco, è che..."

E' così. Noi siamo quelli non hanno mai il cappotto spazzolato, quelli che hanno fatto del quarto d'ora accademico un sistema di vita, quelli che si dimenticano di fare benzina, di fare manutenzione alla caldaia e di staccare la batteria dello scooter d'inverno. Quelli che fanno scadere le bollette, che perdono le chiavi di scorta della macchina, che il lunedì mattina non hanno le bavaglie dell'asilo lavate e stirate. Siamo disastri ambulanti.

Lui, invece. Il Bruco è preciso. E' pignolo. Se ha un pelo sul giubbino non se lo infila finchè non lo togli. Se dai da mangiare alla gatta in una ciotola non perfettamente pulita te lo fa notare. Se nella macchina ci sono rifiuti di varia natura e durata lui non ci sale.

Ma non era che la mela non cade mai lontano dall'albero?

In ogni caso, noi siamo anche quelli che alla fine "portano il culo a casa", come dice l'Interista.

E questa è una cosa che è sempre bene imparare fin da piccoli. Mela o non mela.

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