lunedì 17 ottobre 2011

Non ci sono più i telefoni di una volta

Oggi è lunedì, e questo è un momento madeleine.
Quando ero piccola, mia madre per cena comprava sempre i "telefoni".
Li faceva una panetteria del quartiere, che manco a dirlo non c'è più e che costituiva meta di visite da parte di numerosi classi delle scuole elementari, in un tempo lontano in cui si credeva che fosse utile e giusto che i bambini vedessero come nasceva ciò che mangiavano.
Era un tipo di pane, l'avrete capito, fatto (più o meno!) a forma di cornetta del telefono: e la parte che mi piaceva di più era quella che collegava i due estremi, insomma l'impugnatura ecco.
Era morbida, bianca e rassicurante.
Quando mia madre mi disse che la panetteria avrebbe chiuso e che nelle altre i "telefoni" non li vendevano: quella è stata una delle mie linee d'ombra.
Uno di quei momenti in cui sai che finisce qualcosa che non torna più. E infatti i "telefoni" non li ho più rivisti.
Quasi quasi provo a riprodurli in casa per il Bruco.
Peccato che lui, oltre a non conoscere il pane a forma di telefono, non conosca neanche i telefoni a cornetta. E che uno smartphone assomigli tranquillamente a un francesino qualsiasi.

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