venerdì 21 ottobre 2011

Così vicini... così lontani

Questo post starebbe bene in un flatblog (si chiamerà così?), perchè parla dei nostri vicini di casa.
E, per inciso, ne parla male. Malissimo.
Non che quelli di prima fossero bella gente: a parte qualcuno di simpatico, anche nella vecchia casa avevamo un campionario di umanità varia ed eventuale (dal pseudo artista con l'attico che per 3 anni ogni volta mi chiedeva se mi ero appena trasferita, all'ex conducente d'autobus in pensione con la mania per il box, fino alla superfamiglia albanese che festeggiava le ricorrenze più impensate fino a tarda notte).
Ma quelli di adesso... sono mostri. Nel senso che i vicini di porta fanno una pippa agli Addams, innanzitutto. Il figlio ci ha rapito la gatta Minuzza e poi l'ha esiliata in cortile a notte fonda. La figlia guarda sempre in basso e si veste come una dark lady appena uscita da una dark room. La madre è una tranquilla insegnante d'inglese che ad ogni apertura di porta è vestita di raso e pizzi che manco la Kidman in Moulin Rouge. Il padre canta l'opera e non riesce a parcheggiare l'auto.
Ma loro sono solo la punta dell'iceberg.. ehm, del condominio. Poi c'è il fratello di lei, che è il vecchio Scrooge in persona, solo più stronzo. E la madre, lei, l'origine di tutti i mali: la Vecchia Bastarda.
Colei che possiede il 60% dell'intero condominio, indice riunioni-farsa (visto che avendo la maggioranza dei millesimi decide tutto lei), impedisce al resto degli abitanti di vedere la tv perchè a lei funziona (Rete4 le basta) e non esiste che l'antennista debba passare attraverso il suo gigantesco terrazzo. Che poi non è suo ma del condominio. Quindi suo.
Oggi a lavoro ho stampato una ventina di fogli con scritto "fuck the granny".
Conto di distribuirli lunedì mattina nelle caselle postali dei signori condomini.

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