giovedì 19 luglio 2012

Questione di genere

Ieri è successo per la quarta volta in due mesi.

Al parco, ore 18.47.

"Mamma, non vojo giocare con quei bambini"
"Bruco, ma che è 'sto rigurgito antisociale che ti ha preso? E' bello conoscere nuovi amici" (disse la mamma antropofobica e misantropa al figlioletto che esitava sul campetto da calcio con aria schifata)
"No, perchè poi mi rubano la palla"
"Ma no, figurati..."

Come volevasi dimostrare, dieci minuti dopo i due bimbetti, un po' più grandi del Bruco, giocano tra loro con la di lui palla, senza passargliela e senza la minima intenzione di includerlo nel gioco.
Lui li guarda impalato, io penso "l'Interista ha ragione, questo bimbo è un po' minchione. E daranno tutti la colpa a me, perchè la colpa è sempre della mamma"

Poi la palla schizza verso di noi, i due si catapultano per riprenderla, ma il Bruco l'ha afferrata.

"Scusa, ci dai la palla?"

Lui non risponde.

"Scusa, bambina, ci dai la palla?" dice uno.
"Sei un maschio o una femmina?" chiede l'altro.

Lui continua a non rispondere. Io non mi tengo.

"E' un maschio, non vedi?" rispondo con tutta l'acidità in mio possesso.

"Ah" commenta uno dei due "E come si chiama?"
"Orlando"

E iniziano a ridacchiare. A ridacchiare!

Da ex bambina sfigata sto per diventare verde, grossa e molto incazzata.
Con una scusa lo porto via, e mi dirigo verso casa.
Forse me lo merito, penso. Ha i capelli lunghetti, è biondo, bianco come una mozzarella e ha la vocina da soprano. Poi l'ho chiamato Orlando, simbolo della labilità tra i generi.
E invece no.
E' che i bambini, tanto sanno essere liberi e fantasiosi, tanto sanno omologarsi in fretta.

"Mamma io sono un maschio?"
"Certo che sei un maschio, amore"
"Perchè sono un maschio?"
"Perchè hai il pisellino"
"Mamma, essere maschi è mejo?"
"Uhm. Temo che non potrò mai saperlo, Bruco"
"Quei bambini del parco erano maschi?"
"Sì, Bruco"
"Forse sono mejo le femmine"
"Mannò, Bruco. Dipende da persona a persona..."

Forse sono meglio le femmine, penso in un attacco di femminismo improvviso e gratuito.
E mi viene in mente che, quando mi dissero che aspettavo un maschio, ne feci una tragedia.
Mi ricordo che quella sera mi arrivò un messaggio di mia zia.
Diceva: "I maschi non sono tutti uguali. Ce ne sono di eccezionali".

E tu, per adesso, Bruco, fai parte di quella categoria.

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