venerdì 14 settembre 2012

Ehi McFly

L'avevo già detto in tempi meno sospetti: frequentare i parchi pubblici (in particolare le aree gioco)
fa male all'autostima.

Al Parco, ieri, ore 17.20.

"Mamma... ma dove sono i miei amichetti?"
"Eh, Bruco... mi sa che oggi non ci sono"

Si guarda in giro sconfortato.

"E io come faccio?"
"Puoi fare nuove amicizie" (disse la madre, nota al mondo per i suoi atteggiamenti misantropi e antisociali)
"No" (disse il figlio, dimostrando la veridicità della teoria della mela e dell'albero)

E in quel mentre si palesano due bambini, un maschio e una femmina coetanei del Bruco, attratti dal di lui scintillante e nerazzurro Supertele.

"Ciao bambino!"
"Possiamo giocare?"
"No" (la cosa che mi fa impazzire di questo ragazzino è che neanche ci prova a dare una motivazione, ti dice un "no" secco, ti lancia uno sguardo alla Vincent Vega e ciao)
"Ma noi vogliamo giocare con la tua palla!"

Il Bruco non risponde, abbarbicato al Supertele.

"Ci fai giocare?" incalza il maschietto.
"..."
"Ma sa parlare? " mi chiede la femmina.
"Certo" rispondo io, chiedendomi che fine abbia fatto la logorrea del Bruco.

Lei inizia a fissarlo, insistente come solo le femmine sanno essere. Gli sventola la mano a due centimetri dal naso e gli dice: "Ehi, c'è nessuno???!!".
Il maschietto gli prende la palla di prepotenza.

A me va la saliva di traverso, mentre certe reminescenze cinematografiche mi salgono alla memoria, e comincio a presagire lacrime e sventura pomeridiana.
Lui mi guarda.
Sfodera il suo minuscolo dito indice, e mi dice: "Questo non è giusto, mamma"
"Hai ragione, amore. 'Spetta che vado là e gli dò un pugno"

Ma no, ovvio che la seconda parte non l'ho detta.
Però il Marty McFly che è in me l'ha pensata.

Dopo aver diplomaticamente recuperato la palla, dopo qualche giro di scivolo solitario, il Bruco decide che vuole tornare a casa.

"Mi sento molto solino, oggi, mamma"
"Bruco mi dispiace. Ma non sempre al parco si trova compagnia..."
"Mamma... ma la Viola non abita mica da quella parte?"
"Sì perchè?"
"Perchè non possiamo abitare a casa sua?"
"Perchè ogni famiglia ha la propria casa"
"Perchè? E' più divertente se abitiamo insieme"

I casi sono due: o sto crescendo un piccolo hippie, o io e l'Interista dobbiamo fare un corso di aggiornamento in simpatia.


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