mercoledì 31 ottobre 2012

Con l'olio e col sale

Quando vai via tre giorni e poi rimetti piede in casa, ti chiedi come sia possibile che tante cose siano avvenute in un così breve lasso di tempo: un esercito di macchinine, omini Lego, pupazzi, pezzi di trenino e praticamente tutti gli animali dell'arca di Noè si sono trasferiti dalla cameretta in luoghi che evidentemente ritengono più consoni al loro status di entertainers  e occupano abusivamente la cucina, il divano, il pavimento della sala e persino la cuccia della gatta.
Il cesto della biancheria è esploso scaraventando il suo contenuto in ogni dove: ci sono dei calzini nel bidet e della felpe al posto degli accappatoi.
L'ultimo step è la cucina: pensavo peggio, a parte la polvere di caffè ovunque niente di grave.
Poi apro il frigo, e la tristezza mi assale.
Una zucchina mi guarda mogia dal secondo ripiano, un pezzo di formaggio un po' ammuffito sembra volersi suicidare lanciandosi dall'altro in direzione congelatore.
Del resto mica si può chiedere a un ragazzo-padre con figlio vomitante e partita della domenica di andare anche a fare la spesa.

"Mamma, ho fame. Cosa mangiamo stasera?"

Quando si dice il tempismo.
Sono le 19.15, il frigo piange, la dispensa pure, il congelatore è vuoto (perchè io di principio i 4 salti non li compro e quindi adesso imparo. Tiè).

"Senti, Bruco, stasera facciamo la cena del povero ricco"
"Ma cosa vuol dire?"
"Che cuciniamo con tutte le cose avanzate, scadute, tristi e derelitte"
"Bleah"
"Ma scherzi??? Vedrai che poi ti lecchi i baffi"
"Ma io non ho i baffi, mamma"
(mi dimentico sempre che i bambini non possiedono il senso della metafora)

Per prima cosa facciamo un censimento: uova che scadono domani, un avanzo di passata di pomodoro, il famoso formaggio che è più di là che di qua, la zucchina depressa, mezzo pacco di gnocchetti sardi.

"Allora Bruco, con le uova e la passata facciamo la trippa finta"
"Posso rompere le uova?"
"Sì, però nel piatto perchè già sono poche, già sono mezze scadute, se fai come l'ultima volta siamo rovinati"
"Io so rompere le uova, mamma" mi dice tutto serio, conscio della sua mission.
"Sai rompere un sacco di cose, amore, è proprio vero"
(non coglie l'allusione, per fortuna)

Insomma facciamo questa frittatina e poi la tagliamo a striscioline, e le ripassiamo in padella col pomodoro. Grattata di formaggio e via. Ricetta della zia. Successo garantito, a prova di Bruco.

Con gli gnocchetti, la zucchina moscia e il formaggio in fin di vita facciamo una pasta ripassata al forno, e la cena è pronta. Anche riciclare il cibo "vecchio" è un modo di non sprecare.

"Hai visto, Bruco? Allora com'era la cena?"
"Buona"
"Del resto sai cosa diceva la nonna vecchia?"
"Quella col bastone che non c'è più?"
"Lei"
"Cosa diceva?"
"Con l'olio e col sale è buono ogni stivale"
"Ma gli stivali non si mangiano!"

Ancora il problema della metafora...
Vabbè, un problema alla volta: intanto abbiamo risolto quello della cena, alla metafora ci pensiamo domani.


2 commenti:

  1. Ieri notte arrivato a casa avevo solo mais, piselli e budino della centrale del latte.... non credo avrsti potuto fare quacosa neanche tu.

    K

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  2. QUANDO IL FRIGOR PIANGE MISERIA ALLORA... ALLORA ? ALLORA ! FORSE ? FORSE ! QUANDO HAI FAME E FANTASIA IL RISULTATO E' SEMPRE OTTIMO. L'ARTE DI ARRANGIARSI E' UN PO' COME SAPERSI ARRANGIARE E CREARE UN'ARTE. CIAO - CONTINUA COSì - IL BLOG è FANTASTICO- DAMIANO(E PADRE MOLTO VICINO A QUESTE SITUAZIONI)

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