lunedì 1 ottobre 2012

Piccoli ciclisti crescono

E' difficile da credere, e da spiegare, ma quando si diventa genitori si diventa anche improvvisamente più intolleranti verso chiunque non rispetti le regole del vivere civile.
Traduzione: già crescere un bambino è uno sbattimento immondo, se poi la comunità ti mette pure i bastoni fra le ruote ecco che diventi un iena feroce e assetata di sangue.
Per l'esattezza, più che di bastoni fra le ruote, stiamo parlando di ruote sui marciapiedi: perchè sì, il milanese medio ha come priorità di vita quella di trovare un parcheggio per la sua auto, quindi spesso e volentieri, se vede un marciapiede libero, ci si fionda a sfregio dei pedoni, e del senso civico.

E lì arrivi tu, in principio mamma con carrozzina, poi mamma con passeggino, poi mamma con treenne sul triciclo, poi mamma con treenne kamikaze sul monopattino, fino a giungere alla bicicletta senza rotelle.
Il tutto declinato nelle diverse versioni: con ombrello, con capottina parapioggia fradicia, con sacchetti della spesa rotti, con sacche dell'asilo ricolme di bavaglie chiazzate di sbobba verdurosa, il tutto anche nell'opzione "in contemporanea".
E mentre tuo figlio acquista velocità sfrecciando lungo il marciapiede tu visualizzi la macchina di turno parcheggiata in front of you e maledici il genere umano.
Inizi col maledirlo in cuor tuo. E finisci, come faccio io a tutt'oggi, a urlare come una pazza sul marciapiede ingombro contro lo stronzo di turno, che ti costringe a scendere con tutto il tuo carico di roba, sacchetti, figlio, passeggino, monopattino, e chi più ne ha più ne metta.

"Brucooooooo! Ti ho detto che devi andare piano col monopattino! Non vorrai mica fare come il papà quando era giovane!"
"Cos'ha fatto il papà, mamma?"
"Si è schiantato col motorino nel retro di un autobus..."
"Ma qui non c'è un autobus, mamma"
"Però c'è una macchina, vedi? La macchina di qualche maleducato (e su questa parole alzo il tono di voce come si conviene a una sciura malmostosa e borbottante) che ancora non ha capito che i marciapiedi vanno lasciati liberi!"

Qualche giorno più tardi.

Diretti verso il parco con la bicicletta, su un marciapiede.
Una signora parcheggia una Golf proprio mentre noi stiamo arrivando.

"Aspetta, Bruco, fermati. Anzi attraversiamo, và"
Ovviamente il Bruco non aspetta.
Pedala come un forsennato fino alla Golf, e mentre la signora sta scendendo la apostrofa: "Signora, la sua macchina è proprio maleducata".
Io mi guardo intorno per cercare un'eventuale riserva a cui far impersonare la madre del Bruco al posto mio, ma la "signora" lo ignora bellamente, chiude la portiera e si allontana.

"Bruco... senti... perchè non fai come il papà quando era giovane e lanci la bicicletta a tutta velocità contro la portiera di questa macchina?"
Lo penso. Ma non lo dico. Non si può.
Perchè ai bambini bisogna insegnare le cose per come dovrebbero andare, non per come vanno.
Certo non che lo status quo aiuti granchè, in certi casi.

"Mamma perchè non ci sono le strade anche per le bici?" incalza lui.
"Eh. Bella domanda. E' che devono ancora costruirle. Però da qualche parte ci sono"
"E quelle per i monopattini?"
"Eh, adesso... Non esageriamo. Andrebbe già bene se la gente rispettasse le regole della strada normale"
"La gente è proprio maleducata, mamma"
"Hai ragione, Bruco. Però magari non andare in giro a dirlo a tutti"






2 commenti:

  1. Ma la bicicletta senza rotelle sarebbe quella senza pedali? Complimenti per il blog!

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  2. Ehehehe sì esatto!!! Tra l'altro anche a me mancano le rotelle ogni tanto ;)
    Grazie di leggerci.

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