Insomma tra due giorni è Natale, la posta ti s'intasa di cagnolini e gattini col berretto di Babbo Natale, i fantasmi delle tartine col salmone norvegese ti aleggiano intorno e cominci a vedere aspic di gamberetti danzarti sulla scrivania: ebbene sì, hai l'influenza o qualcosa che le somiglia e ti senti tutto tranne che più buona.
Intanto il Bruco si prepara per il primo vero Natale della sua vita (gli anni scorsi era troppo piccolo e il baraccone non l'avevamo allestito): vuole le lucine dell'albero accese fin dalle sette del mattino e soprattutto vuole cantare. A lui lo spirito del Natale gli è preso così.
Quindi si comincia: il primo è "Cebbecher", che sarebbe Chet Baker. Da tutta la pila dei cd (sì, siamo una famiglia un po' vintage) ha scelto quello, ne ha imparato il nome e conosce a memoria le melodie. I miei tentativi di ampliare il suo orizzonte jazzistico finora sono falliti miseramente.
"Aretha Franklin? Amore guarda che questa spacca, vedrai che ti piace, fidati..."
"No. Non piasce a me. Piasce Cebbecher".
Miles Davis? Uno troppo avanti, dai ascoltiamolo!
"No! Non piasce."
"Louis Armstrong? Non puoi rifiutare Satchmo, cioè non puoi."
"Cebbecher"
E "quasi blu" sia, allora.
Peccato che dopo 90 minuti di Cebbecher, gli parta l'embolo delle canzoncine per bimbiminkia.
Dalle tagliatelle di Nonna Pina (che io se la incontro 'sta vecchia ci imbottisco un pandoro e me la magno viva) alla Mucca Carolina che si sveglia la mattina.
Il fatto è che io queste canzoni non le so. Così di corsa vado su youtube e cerco disperata un video sulla Mucca Carolina & company, e scopro un mondo fatto di orrende basi remixate in stile dance su cui vocine stridule cantano rime assurde.
Chiamo l'Interista in mio soccorso.
"Senti trovagliela tu una canzoncina che gli piaccia, io vado a farmi una doccia che non ce la posso fare"
Li lascio in camera e mi fiondo sotto lo scroscio che nulla ti fa sentire, e mi riconcilio col Natale imminente. Poi riemergo. Prendo l'accappatoio. Sento una melodia strana dalla camera.
Apro la porta con timore.
Il Bruco è lì, con lo sguardo fisso il corpo immobile e l'espressione basita, completamente perduto dentro il "tubo".
"Ma cosa gli stai facendo sentire???"
"E' bene che impari l'inno al più presto" risponde Lui, pacifico.
No, non gli sta facendo sentire l'Inno di Mameli.
Trattasi di "Amala" a un volume improponibile.
Cebbecher dove sei?
E cmq sempre meglio di quell'esaurita di Nonna Pina.
bisognerebbe iniziare con you'll never walk alone
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