Ci sono cose della vita che noi grandi diamo per scontate (no, non la partita delle domenica, caro Interista), tipo il fatto che il pollice si chiami pollice, che al numero 2 segua il numero 3, e che i giorni della settimana abbiano una sequenza immutabile che và dal lunedì alla domenica.
Per il Bruco ovviamente non è così: all'occorrenza il pollice può chiamarsi indice, perchè sta imparando e si confonde, e al 2 possono seguire il 4 così come l'11 o anche l'indice che come parole gli suonano uguali.
A casa di Orlando, ore 7.40
- Mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
(riemergo dal piumone sentendo la scimmia urlatrice che mi chiama dall'altra stanza)
- Buongiorno amore! Adesso vengo a prenderti. Arrivo, eh. No giuro che mi sto alzando.
(mi trascino di là, lo estraggo dal lettino e lo lancio sul lettone mentre l'Interista è immobile come la copia di se stesso al Museo delle Cere)
- Oggi è venerdì, sei contento? Ultimo giorno di asilo.
- No. Veneldì non piasce a me (sulla consecutio ci stiamo lavorando)
- Come no? A tutto il mondo piace il venerdì!
- No. Preferiscio il meccoledì.
- E perchè, di grazia?
- Melcato, bancalelle! Complale pesciolini.
E' così, il ragazzo preferisce il mercoledì. E' un ciabattaro da mercato, una Sora Lella in fieri, dico all'Interista (che nel frattempo si è rianimato ricordandosi che essendo venerdì ci sono i sorteggi per la Champions).
Ma no, mi risponde. Preferisce il mercoledì perchè è il giorno di Odino.
Strabuzzo gli occhi.
Sai, Wednesday ... la divinità celtico-germanica Woden... Odino? Neil Gaiman? American Gods?
Senti è inutile che fai il figo, che quel libro te l'ho fatto scoprire io.
Alziamoci, Bruco.
Melcoledì?
Sì, va bene amore. E' mercoledì.
che poi ve l'ho fatto scoprire io ;)
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