venerdì 16 dicembre 2011

Il giorno di Odino

Ci sono cose della vita che noi grandi diamo per scontate (no, non la partita delle domenica, caro Interista), tipo il fatto che il pollice si chiami pollice, che al numero 2 segua il numero 3, e che i giorni della settimana abbiano una sequenza immutabile che và dal lunedì alla domenica.
Per il Bruco ovviamente non è così: all'occorrenza il pollice può chiamarsi indice, perchè sta imparando e si confonde, e al 2 possono seguire il 4 così come l'11 o anche l'indice che come parole gli suonano uguali.

A casa di Orlando, ore 7.40
- Mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
(riemergo dal piumone sentendo la scimmia urlatrice che mi chiama dall'altra stanza)
- Buongiorno amore! Adesso vengo a prenderti. Arrivo, eh. No giuro che mi sto alzando.
(mi trascino di là, lo estraggo dal lettino e lo lancio sul lettone mentre l'Interista è immobile come la copia di se stesso al Museo delle Cere)
- Oggi è venerdì, sei contento? Ultimo giorno di asilo.
- No. Veneldì non piasce a me (sulla consecutio ci stiamo lavorando)
- Come no? A tutto il mondo piace il venerdì!
- No. Preferiscio il meccoledì.
- E perchè, di grazia?
- Melcato, bancalelle! Complale pesciolini.

E' così, il ragazzo preferisce il mercoledì. E' un ciabattaro da mercato, una Sora Lella in fieri, dico all'Interista (che nel frattempo si è rianimato ricordandosi che essendo venerdì ci sono i sorteggi per la Champions).
Ma no, mi risponde. Preferisce il mercoledì perchè è il giorno di Odino.
Strabuzzo gli occhi.
Sai, Wednesday ... la divinità celtico-germanica Woden... Odino? Neil Gaiman? American Gods?
Senti è inutile che fai il figo, che quel libro te l'ho fatto scoprire io.
Alziamoci, Bruco.
Melcoledì?
Sì, va bene amore. E' mercoledì.

1 commento: