giovedì 8 novembre 2012

Il suo nome è Bond

Lo so. Sono passati 8 giorni dall'ultimo post. No ma siamo sempre vivi. E' che qua tra lavoro, paralavoro e rigurgiti di vita sociale non abbiamo abbastanza ore.
E come se non bastasse i supermercati e le vetrine si sono già riempiti di panettoni e lustrini natalizi tanto per metterci un po' di ansia e farci capire che tempus fugit.

Il Bruco prosegue la sua campagna "No Scuola" giorno dopo giorno: vediamo, lunedì mattina si è attaccato alla mia gamba urlando "Mamma non mi lasciare" con un dosaggio degli acuti e dei bassi che i migliori attori drammatici a teatro se lo sognano; invece martedì ha inscenato davanti allo specchio un balletto che John Travolta lèvati: sulle note di She Caught The Katy ci ha comunicato che non poteva andare a scuola perchè doveva ballare.
Non c'è che dire, il ragazzino ha fantasia.
Poi ieri quando sono andata a prenderlo gli ho chiesto: "Allora Bruco, come va coi compagni nuovi?"
Non risponde.
"C'è qualche nuovo amico?"
Niente.
"E le femmine come sono?"
"L'Alice è bella e profumata"
Apperò.
Allora qualcosa ribolle sotto la scorza di indifferenza.

Io e l'Interista invece, dopo mesi di uscite in separata sede (per la serie: ci divertiamo uno per volta che divertirsi insieme magari è pericoloso), siamo riusciti ad andare al cinema.
Di sera! Insieme. Roba da pazzi.
E infatti siamo stati puniti, durante e dopo la visione.

Immaginate: arriviamo al multisala (eh sì, l'Interista è fissato con le caratteristiche tecniche delle sale cinematografiche), prendiamo i biglietti in supersconto grazie all'Ikea Family (no, non mi sponsorizzano, è giusto un'informazione di servizio visto che alla cassa del cinema la convenzione è riportata su un francobollo) ed entriamo in sala.

Quinta fila dal basso, appiccicati allo schermo: io perchè voglio stare vicina vicina a Daniel Craig, l'Interista perchè odia lo scricchiolio dei popcorn nella bocca delle persone.
Sfilza di trailer, ruggito del leone... sbam! Un colpo nelle reni.
Famiglia, madre, padre, due femmine e un maschio.
5 teste di cazzo concentrate nei sedili dietro di noi.
E qui, da genitore, pongo un interrogativo sulla maleducazione dei genitori.
Non dei figli, dei genitori.

Se decidi di portare tuo figlio di 8 anni a vedere Skyfall (cosa che già mi sembra discutibile) non puoi permettergli di parlare e alzarsi e muoversi per tutta, dico tutta, la durata del film.
Soprattutto perchè se io vado al cinema come tregua momentanea dal mio, di figlio, non voglio di sicuro farmi rompere le palle da quello di qualcun'altro.

"Concentrati su Craig, concentrati su Craig" mi dicevo.
Poi a un certo punto mi sono girata, ho guardato la madre dritta negli occhi.
Male, l'ho guardata male. E con disprezzo. E lei mi ha sorriso.
Come dire: so' ragazzi.
No. No. Sei tu che sei una rincoglionita, e per colpa di gente come te mezzo mondo odia la categoria dei genitori.

Poi torniamo a casa. Il Bruco dorme beato, la Nonna ha stirato di nascosto tutto quello che io ho imboscato accartocciandolo con cura maniacale nei nostri cassetti.
L'Interista la riaccompagna a casa e, seconda punizione per esserci divertiti insieme nella stessa sera, a casa della Nonna ci sono i ladri.
Ormai immedesimatosi in Bond, l'Interista li stana e danno vita a un inseguimento serrato sui tetti della Comasina... ah no, quello era un altro film.
In questo, il ladro si è lanciato dalla finestra ed è scappato.

Morale: ai genitori non sono concessi svago e divertimento, e nel caso, vengono istantaneamente puniti.
Ma siccome siamo amanti del pericolo, a breve ritenteremo: magari con la seconda fila dal basso, e allo spettacolo delle 14...


1 commento:

  1. sono completamente d'accordo con te e sono contenta che qualcuno finalmente dica la verità sui bambini e la vita sociale notturna.
    ho due meravigliosi bambini che adoro fino alle 21.00 dopodichè il mio amore diventa un fardello. in casa. fuori non lo immagino nemmeno. per scelta infatti i miei bambini non escono la sera e concordo con te che quando esco io (e ovviamente è raro) non tollero i figli degli altri. anche perchè le mamme sono mediamente stanche come me e non li tollerano nemmeno loro quindi li lasciano liberi di impazzare tra i tavoli del ristorante, tra le sedie del cinema... grazie bradigina di aver detto la verità :-)

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